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Pieve di Gorto

OVARO

Pieve di Santa Maria di Gorto

 

La chiesa è situata su di un colle che si eleva tra le frazioni di Cella e Agrons. L'esistenza della Pieve è certificata da documenti che risalgono alla fine dell'XI - inizi del XII secolo, ma si ipotizza tuttavia una datazione molto più antica. Essa era, tra le 11 pievi costruite in Carnia dal Patriarcato di Aquileia.

Ospita al suo interno un piccolo museo ricco di oggetti di significato e valore.

 

Miniera di Cludinico


L'attività estrattiva di carbone nella zona di Cludinico iniziò verso la metà dell'800, poi venne abbandonata nei primi anni del '900. Nel 1936 l’Azienda Carboni Italiani riprese l'estrazione. Questo fu il periodo di massima produzione e di maggior espansione. L'attività fu chiusa definitivamente nel 1957.

Negli anni '90 Rinaldo Raber, tecnico minerario dell'epoca, pubblicò il libro "Miniera di Cludinico" quasi contemporaneamente la guida naturalistica Michele Covassi ritrovò l'ingresso alla miniera "Creta d'oro" interrata per motivi di sicurezza. Grazie all'interesse suscitato dai primi visitatori, alla sensibilità degli amministratori locali e agli abitanti di Cludinico sono stati resi accessibili due ingressi della miniera ed è stato messo in sicurezza l'esterno. In uno degli ex edifici di servizio della miniera è stato inoltre allestito un museo con annessa sala video, in cui è possibile veder un docu-film che consente di ricostruire le condizioni di vita dei minatori ed arricchito dalle interviste agli ex minatori.

La visita guidata è davvero suggestiva e permette di immergersi in un mondo veramente inusuale e veramente affascinante (http://www.minieradicludinico.it).


Scavi archeologici Chiesa di San Martino


L'attuale chiesetta di S. Martino si trova a poca distanza dall'abitato di Ovaro. Di impianto gotico, doveva rivestire un ruolo molto importante fin dall'antichità. All'interno della chiesa sono visibili i resti di una fonte battesimale esagonale facente in origine parte di un battistero paleocristiano a pianta ottagonale. Questo è il primo ritrovamento di una basilica battesimale posta al di fuori dell'ambito urbano e, lascia ad intendere che fra il V ed il VI secolo le vallate della Carnia dovevano essere fittamente popolate.

 

PALAZZO MICOLI –TOSCANO o delle 100 finestre


Costruito ai primi dell'800 dalla famiglia Micoli Toscano di fronte all'antica dimora trecentesca degli antenati, l'edificio, del tutto atipico in Carnia, riprendeva lo stile delle ville venete e puntava ad imporsi come casa di grande respiro, testimonianza dell'importanza sociale ed economica della famiglia di commercianti di legname che vi abitava. Le cento finestre per le quali la dimora è conosciuta, sono dipinte di rosso mentre il tetto è coperto da lucide tegole verdi, provenienti dell’antica fornace dei Felice di Cella. L'interno ospita, oltre al grande atrio, alla biblioteca e ad altra stanze con arredi tipici una grande, bellissima, cucina con al centro il fogolar. La dimora, di proprietà privata, è visitabile solo su appuntamento.

 

 

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